Tre mosse per dare «scacco» alla crisi

Non è la prima volta che una settimana inizia nel segno della speranza e si chiude nel segno della paura. Questa volta la speranza l’avevano suscitata le novità finalmente uscite dal Consiglio Europeo del 28 giugno – oltre alle misure per la crescita, l’apertura dei fondi salva-Stati al salvataggio diretto delle banche e all’intervento sugli spread a favore dei paesi “virtuosi”. La paura l’hanno fatta tornare un insieme di circostanze – i dubbi dei mercati sulla effettiva portata di queste misure, le aspettative negative che gli stessi mercati hanno letto nelle parole usate da Mario Draghi per spiegare la riduzione dei tassi al di sotto dell’1%, i dati infine sulla disoccupazione americana, che venerdì hanno dato al nero la pennellata finale. Certo si è che le Borse hanno chiuso male e gli spread sono tornati a salire.

Era tutto sbagliato, dunque? Era meglio non fare ciò che si è fatto? No, questo non me la sento proprio di dirlo. Intanto, nella situazione nella quale ci trovavamo, il non far nulla era semplicemente restare in balia delle onde. E poi ciò che si è fatto rifletteva propositi sacrosanti. Insomma l’Unione Europea è la macchina regolatoria più imponente del mondo.
di Giuliano Amato – Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/Ecrov

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